Probabilmente chi vive in condominio con riscaldamento centralizzato non sa neppure in cosa consista la manutenzione della caldaia; ma chiunque viva in una abitazione singola, o in un appartamento con riscaldamento autonomo, almeno una volta all’anno deve gestire questo importante appuntamento. La manutenzione della caldaia è un atto dovuto, anche per legge, ma è comunque a tutto vantaggio del proprietario, che avrà un apparecchio efficiente e in buono stato. Non è cosa da poco conto: una caldaia che si blocca all’improvviso significa non avere né il riscaldamento né l’acqua calda; un elemento, quest’ultimo, che si usa 365 giorni all’anno, non solo in inverno. Quindi la corretta manutenzione ci evita di dover cercare in emergenza un idraulico Torino pronto intervento che ripari la caldaia mentre voi in accappatoio aspettate di finire di farvi la doccia.

Controlli periodici e prestabiliti

La cadenza con cui devono essere effettuati i controlli della caldaia è solitamente riportata nel libretto delle istruzioni tecniche dell’apparecchio stesso ; oppure potete chiedere a chi ha fisicamente installato la caldaia. Capita però che queste informazioni non siano reperibili, per esempio se entrate a vivere in una abitazione in cui la caldaia è già presente e non sapete chi l’abbia messo né dove sia il libretto. In tal caso, basta seguire la regola generale, che consiglia di far effettuare un controllo della caldaia da parte di tecnici esperti almeno ogni anno magari al termine del periodo estivo per cercare di risparmiare anche sui costi. C’è poi la questione del controllo dei fumi della caldaia, la cui cadenza è regolata a norma di legge. Questa operazione è infatti obbligatoria, e deve essere eseguita a distanza di 1 anno, oppure 2 o 4 anni, in base alla tipologia di impianto di riscaldamento che è installata in casa e anche del combustibile che viene utilizzato per alimentarlo. Nel dubbio, contattate una società che effettua controlli per un sopralluogo; ricordate che il mancato controllo può procurarvi una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 50 euro fino a quasi 3mila.

Come avviene la manutenzione della caldaia

Per prima cosa bisogna dire che una pulizia generale della caldaia e dei suoi principali elementi può essere semplicemente fatta dal proprietario. Anzi, è una buona idea: tanto più eviterete che la polvere si accumuli nelle parti interne, tanto meglio funzionerà la caldaia. Poi, assicuratevi anche di utilizzarla nel migliore dei modi. Certo il funzionamento è intuitivo, ma a volte si fanno degli errori senza saperlo. Per esempio, la temperatura alla quale la caldaia deve scaldare l’acqua: a parte eccezioni, come la necessità di scaldare una abitazione vuota da tempo o di avere acqua bollente, evitate di impostare la caldaia su una temperatura troppo alta. Se no l’apparecchio continuerà a lavorare a pieno regime, andando sempre sotto sforzo, e oltretutto causando un eccessivo consumo energetico. In sostanza: se quando aprite la doccia o lavate i piatti continuate a miscelare acqua fredda perché quella calda è bollente, probabilmente dovette regolare la caldaia. Oltre a questi accorgimenti, la manutenzione è un lavoro tecnico da affidare a un esperto. Durante questa operazione vengono fatti controlli sul corretto funzionamento di parti fondamentali quali il bruciatore e lo scambiatore di regolazione, e ovviamente il tutto viene pulito con cura. Il bruciatore è il componente della caldaia nel quale avviene la miscelazione tra il combustibile e l’agente scatenante (la scintilla insomma) affinché parta la combustione; è questo meccanismo che scalda l’acqua che arriva ai termosifoni e ai rubinetti. E’ lo scambiatore che permette di far passare l’acqua fredda della rete idrica da una parte e quella calda dall’altra.

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