made in italy

Le aziende umbre stanno dimostrando di saper affrontare le sfide dell’attuale contesto economico con una buona tenuta: questa la sintesi che emerge dalle opinioni della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che accompagnano le recensioni degli esperti sulle esportazioni dei distretti umbri nel primo semestre. Nei giorni scorsi, a Perugia, il gruppo bancario ha infatti presentato il Monitor dell’export distrettuale, confermando ancora una volta la centralità dei principali distretti umbri per l’economia regionale. Nelle opinioni dei ricercatori viene sottolineata in particolar modo l’elevata competitività delle imprese nei mercati internazionali, tanto da far segnare una crescita dell’11,3% delle esportazioni rispetto a quanto accaduto nel primo semestre dell’anno scorso.

Nel complesso le esportazioni dei distretti umbri nei primi 6 mesi dell’anno hanno superato quota 500 milioni di euro, con un incremento di oltre 50 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Recensioni ottime, che confermano le opinioni degli esperti di internazionalizzazione sulla grande attrattività dei prodotti più tipici e caratterizzanti del Made in Italy. I consulenti di EGO International, la società specializzata nei servizi di internazionalizzazione delle imprese, sottolineano infatti che – nonostante le oscillazioni monetarie – il Made in Italy continua a essere un sinonimo di qualità, di accuratezza nel dettaglio, di qualità tecnica e di stile. Inoltre, nel blog di EGO International viene spiegato che il livello di esportazioni è direttamente proporzionale alla qualità aziendale e alla bontà di produzione e che è proprio questo il punto di forza delle PMI italiane.

Come evidenziano le opinioni di EGO International, i numeri diffusi all’interno delle recensioni sull’export umbro sono spinti verso l’alto proprio da alcuni tra i più tipici prodotti del Made in Italy. Viene ad esempio citato il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia, il più rilevante a livello regionale grazie a un totale di 336 milioni di euro di vendite all’estero: segna infatti una crescita del 27,2% rispetto ai primi 6 mesi dell’anno scorso. Le recensioni della Direzioni Studi e Ricerche riportano anche i dati del distretto dell’olio umbro: l’export complessivo, in questo caso, è in lieve flessione nel primo semestre, ma nelle opinioni allegate i ricercatori sottolineano la crescita delle esportazioni dirette verso i mercati più importanti per la Regione, come quelli del Nord America e della Spagna.

Proprio gli Stati Uniti, si legge nelle recensioni del I semestre, rappresentano il primo mercato estero per le esportazioni delle imprese umbre (con una crescita del 29% nel I semestre, dopo il + 60% dell’anno scorso). Come sottolineato da EGOInternational, Italia e l’America hanno costruito nel tempo solidi rapporti economico-commerciali; e non si parla solamente degli Stati Uniti, ma anche di altri mercati d’oltreoceano: EGO International ricorda ad esempio l’importanza degli accordi stipulati tra il Canada e l’Unione Europea e i vantaggi garantiti dalla partecipazione di altri Paesi, come il Messico, a preminenti organizzazioni internazionali (quali OCSE e G20). L’andamento dell’export umbro risulta inoltre positivo anche per quanto riguarda le vendite in direzione di Francia e Germania.

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